Io ho fatto pochi sogni premonitori, ma tutti particolarmente importanti per la mia vita.
All'età di otto anni e mezzo sogno il funerale di mio padre, allora 43enne, giovane e bello, un sogno molto vivido e intenso che da quella notte non voglio più andare a dormire.
Sfortunatamente, una ventina di giorni dopo un infarto fulminante porta via davvero mio padre e io ho la conferma di aver ragione ad aver paura.
A 26 anni sogno di partire improvvisamente per l'America e di avvertire mia madre telefonicamente dall'aereo rassicurandola che tornerò presto prima di sera.
Dopo una settimana ricevo una telefonata da mio zio, il fratello di mio padre, che non ho mai visto, sentito o conosciuto, che invita me e mia sorella da lui in America. Lei poi torna non appena finita la vacanza, io invece sono rimasta da mio zio, ho finito gli studi li e sono tornata in Italia dopo alcuni anni, quando mia madre stava per andare in pensione.
A 38 anni, in vacanza al mare, una sera a cena noto un sassofonista di colore che suona sulla strada di fronte al ristorante una musica triste e vengo inondata da una grande nostalgia per quel mio stesso zio che è anche proprietario di un piccolo locale jazz a New Orleans. La sera questa sensazione non mi lascia, guardo allora un film su DVD che io e mio zio amavamo tanto e che guardavamo spesso insieme quando stavo in America.
Mi addormento tanto triste e stanca, in quel momento attribuisco tutto questo anche al fatto che sono incinta della mia seconda bambina.
Durante la notte sogno di prendere l'aereo e di tornare in America, ma non c'è la gioia e la contentezza della prima volta, c'è un'atmosfera tremenda, pesante, minacciosa e angosciante.
Mi sveglio alle 6:30 con lo squillo del telefono, è il padrone di casa di mio zio che mi chiama da New Orleans per avvertirmi che è morto, da qualche ora,sul suo divano mentre guardava un film e che devo tornare per l'estremo saluto e sistemare le sue cose.
Nel 2010 sogno mio zio che in un negozio di abbigliamento per bambini mi indica un vestito che sembra un grande camice bianco con un grande colletto per mia figlia di due anni e mezzo.
Io gli dico che non va bene per la bambina, che sembrerebbe una malata di mente istituzionalizzata di fine ottocento e che oltretutto è troppo grande per lei, ma lui, senza dire niente, insiste a porgermi quel vestito molto serio e scuro in volto.
Qualche tempo dopo mia figlia viene diagnosticata autistica.
Un problema troppo grande e brutto per una bambina ancora così piccola e graziosa...
Lo so che, a parte il secondo sogno, sono tutti sogni premonitori un po' cupi, io credo di averne fatti altri felici e sereni, ma penso che tendo a ricordare soprattutto quelli legati ad eventi che mi hanno preoccupato o fatto soffrire di più.
Testimonianza di Luana, località Roma.
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